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Facebook e Instagram a pagamento non è più un taboo

Facebook e Instagram a pagamento non è più un taboo

Facebook a pagamento (così come Instagram) non sembra più una bufala, soprattutto in Europa.

A causa delle restringenti leggi sulla privacy l’azienda Meta (padrona di Facebook, Instagram e WhatsApp) sta cercando nuove forme di introiti per mantenere il servizio dei social media più utilizzato al mondo.

Fino a poco tempo fa infatti, Meta basava le sue entrate – garantendo gratuito il servizio – sulla possibilità di registrare i dati degli utenti e rivenderli agli inserzionisti per realizzare delle pubblicità personalizzate a pagamento. Con l’avvento della GDPR in Europa e le maglie sempre più stringenti sui dati personali degli utenti – molti dei quali non vengono più utilizzati dal social network – il calo degli introiti pubblicitari in Europa è stato tale che Meta ha dovuto trovare altri introiti – come la spunta blu a pagamento – e ora probabilmente a breve il pagamento per accedere a Facebook/Instagram senza pubblicità.

In realtà non è una grossa rivoluzione visto che già YouTube permette di fare la stessa cosa (così come molti canali satellitari..), ma la domanda è: l’intento del legislatore europeo era quello di tutelare i dati degli utenti rendendo dei servizi gratuiti a pagamento? E’ davvero impossibile far combaciare la privacy con la gratuità dei servizi o poteva essere trovato un accordo ?

Michael Surace – Social Media Manager